Il ruggito della leonessa

Ci sono macchine che si comprano perché ci devono servire come normali elettrodomestici, ci sono macchine che si comprano perché trendy, ci sono anche quelle perfette ma gelide ... di emozioni. Giunto all'età di quarant'anni decido di farmi un regalo prima di sentirmi dire che oramai era tardi: un coupé cabriolet. Essendo un peugeottista convinto e non avendo un'infinita disponibilità economica trovo da un amico venditore una bellissima 206 cc millesei hdi con i cerchi in lega da sedici pollici montati su delle 205/45 e l'assetto sportivo, un autentico sballo. Accendo il motore, il cui rumore non mi dice granché, mi devo abituare al diesel, che fino a questo momento non avevo mai guidato. Scopro la macchina e parto verso un mondo di emozioni. Si, avete capito bene, di emozioni. La peugeottina è difficile, scorbutica come d'altronde deve essere una leoncina. Sfugge quasi di mano. Accelerate con le ruote quasi sterzate, con l'overboost che ti da la botta nella schiena grazie al peso abbastanza ridotto, se non ci credete. Da quanto è reattiva ricorda la mitica 205 gti. La leoncina è obbligatoria guidarla scoperta per capirla. Sentire gli odori della città, il vento perenne sul viso, fantastico, da vero antilogorio della vita moderna. Nemmeno in moto si vivono più queste emozioni. Arrivare stanchi a fine giornata, stanchi per la troppa aria, per la luce, oramai cullati negli abitacoli moderni, ce lo siamo dimenticati cosa significa. D'altronde c'è chi guida e chi si lascia guidare. Io guido.

Commenti

Post più popolari