Il piacere di guidare a fine anni novanta. Riflessione di Salvatore Calleri
Mi è venuta da fare questa riflessione, un pizzico nostalgica da vecchio esponente della prima parte della generazione x, sfogliando un vecchio "dossier sportive del 2001" di quattroruote, da sempre un riferimento per noi amanti delle auto. Conteneva ben 75 prove strumentali. Un orgasmo per noi appassionati. Da amante delle auto francesi non potevo non apprezzare delle peugeot, la 106 rallye e le 206, ben 4, cabrio e non, per poi vedere e sognare la 406 coupè 3.0 v6 da preferire alla 2.2 hdi. Oggi è diverso e pure più triste. Tutte le auto volano quasi, ma la passione è scomparsa e l'auto termica od elettrica al momento è per ricchi. Una 106 rallye costava non troppo. Oggi per spender poco ti prendi delle scatole affidabili, solo affidabili... Ed il poco è relativo ed equivale al molto di ieri. La bellezza esiste anche oggi ma la creatività di un coupè e di un cabrio per tutti o pure il poter scegliere una utilitaria davvero tale tipo la fiat punto base o la ford fiesta che eran delle signore auto, son cose inesistenti. Peccato. A tutto ciò si aggiunge che la libertà di movimento in auto è attaccata e messa in discussione nonostante questa sia stata una grande conquista delle democrazie occidentali, ma abbiamo la memoria corta.
Il mondo di noi appassionati purtroppo è triste in quanto non si guida più per il piacere ma noi resistiamo perché l'amore per l'auto è una magnifica malattia.

Commenti
Posta un commento